Linee
di indirizzo per la presentazione,
attuazione, monitoraggio e valutazione degli
interventi di educazione alla salute da
parte delle scuole di ogni ordine e grado e
per lo svolgimento di attività di
formazione
IL
MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Visti
gli artt 104 - 105 - 106 e 127 del DPR n.
309 del 9 ottobre 1990 sulle leggi in
materia di disciplina degli stupefacenti e
sostanze psicotrope, prevenzione, cura e
riabilitazione dei relativi stati di
tossicodipendenza;
Vista la legge 19/7/1991 n. 216 relativa
ai minori soggetti a rischio di
coinvolgimento in attività criminose;
Visto l'art. 2 della legge n. 496 dell'8
agosto 1994 di conversione in legge, con
modificazioni, del D.L. n. 370 del 10
giugno 1994 recante interventi urgenti in
materia di prevenzione e rimozione dei
fenomeni di dispersione scolastica;
Vista la circolare ministeriale n. 257 del
9 agosto 1994 per la parte relativa
all'indicazione dei criteri per l'avvio di
piani operativi integrati
interistituzionali;
Viste le circolari ministeriali n. 45
dell'8 febbraio 1995 e n. 325 dell'11
ottobre 1995 relative alle attività di
prevenzione, di educazione alla salute e
di lotta contro l'insuccesso scolastico;
Visto il protocollo di intesa stipulato
tra il ministero della Pubblica Istruzione
e l'Unione delle Province d'Italia il
15/12/1995;
Visto il protocollo di intesa stipulato
tra il Ministero della Pubblica Istruzione
e l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia
il 4/4/1996;
Visto il D.P.R. n. 567 del 10 ottobre 1996
che disciplina le iniziative complementari
e le attività integrative nelle
istituzioni scolastiche;
Vista la direttiva n. 331 del 28 maggio
1997 sulle azioni amministrative di
Governo, emanata ai sensi dell'art. 14,
comma 1 del Decreto Legislativo n. 29 del
3 febbraio 1993;
Vista la direttiva ministeriale n. 487 del
6 agosto 1997 relativa all'orientamento
delle studentesse e degli studenti;
Vista la Legge n. 285 del 28 agosto 1997
recante disposizioni per la promozione di
diritti e di opportunità per l'infanzia e
adolescenza;
Visto il D. Leg.vo n. 112 del 31 marzo
1998 che conferisce funzioni e compiti
amministrativi dello Stato alle Regioni ed
agli Enti locali, in attuazione del capo I°
della Legge 15 marzo 1997 n. 59;
Visto il D.M. 29 maggio 1998 n. 251 che
autorizza un programma nazionale di
sperimentazione che consente alle
istituzioni scolastiche di sviluppare
gradualmente capacità di
autorganizzazione;
Vista la direttiva ministeriale n. 252 del
29 maggio 1998 attuativa della Legge n.
440 del 18 dicembre 1997;
Visto il regolamento sullo statuto delle
studentesse e degli studenti emanato con
D.P.R. n.249 del 24 giugno 1998;
Visto il D.M. del 5 giugno 1998 del
Ministro per gli Affari Sociali,
registrato alla Corte dei Conti in data 21
settembre, registro n. 2 foglio n. 400,
relativo al finanziamento dei progetti
approvati;
Sentito il parere del comitato tecnico
scientifico nazionale ai sensi dell'art.
104, commi 3 e 4 del DPR n. 309 del 9
ottobre 1990;
Considerato che la risposta ai bisogni
della persona in formazione richiede che
vengano raccordati gli interventi di
prevenzione del disagio e dell'insuccesso
scolastico con quelli della promozione
della salute e del benessere anche con
riferimento alle problematiche legate
all'uso e all'abuso dei farmaci e dei
cosiddetti integratori dietetici;
Considerato che la predetta finalità
richiede il miglioramento complessivo
della qualità dell'offerta formativa ed
una integrazione delle risorse e degli
interventi sul territorio promossi da
Regioni, Enti Loc 1000 ali, soggetti
pubblici e privati, associazioni ivi
comprese quelle del volontariato;
Considerata la necessità di sostenere, a
livello provinciale anche per le scuole
non statali, l'attuazione di piani
organici ed unitari di intervento, che
assumano come fondamentale riferimento la
centralità dei bisogni formativi di
ciascuno studente e che valorizzino il
ruolo sociale della famiglia;
Considerato che il raggiungimento delle
finalità e degli obiettivi fissati dalle
disposizioni sopra citate deve avvenire
sulla base delle linee di indirizzo
determinate a livello nazionale e secondo
criteri di trasparenza;
EMANA
LA SEGUENTE DIRETTIVA
Art.
1
Ambiti e destinatari
a)
Con la presente direttiva si forniscono
linee di indirizzo per l'attuazione, il
monitoraggio e la valutazione degli
interventi volti a garantire lo sviluppo
delle potenzialità di ogni alunno, la
realizzazione del diritto alla piena
scolarità e qualità dell'istruzione e
della formazione ed il recupero delle
situazioni che possono determinare
comportamenti a rischio, abbandono precoce e
dispersione. Tali interventi, finalizzati in
particolare ai temi dell'educazione alla
salute, della prevenzione delle
tossicodipendenze ed al sostegno agli alunni
delle aree maggiormente a rischio e
destinati alle scuole di ogni ordine e
grado, sono finanziati dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri - Dipartimento degli
Affari Sociali, con il precitato D.M. del 5
giugno 1998, ai sensi del comma 1 dell'art.
127 DPR 309/90.
Gli interventi di cui sopra, pur
differenziandosi per modalità operative,
strumenti o riferimenti normativi, devono
integrarsi, come progetto unitario, nel
complessivo piano dell'offerta formativa
della scuola e trovare punti di ricaduta nel
curricolo scolastico.
b)
Per la realizzazione degli interventi
oggetto della presente direttiva sono
attribuiti ai provveditorati agli studi i
finanziamenti tratti sugli appositi capitoli
che saranno entro breve istituiti nel
bilancio di questo ministero.
Art.2
I programmi e le attività
-
Le
presenti indicazioni si collocano nella
nuova dimensione dell'autonomia che, con
il D. Leg.vo n. 112/98 individua negli
enti locali i soggetti con specifica
competenza in ordine all'educazione
degli adulti, all'orientamento, al
contrasto della dispersione scolastica
ed all'educazione alla salute.
Al
Ministero spetta l'indicazione delle linee
essenziali e dei criteri guida, mentre alle
scuole compete la traduzione di tali linee
in un progetto educativo e didattico,
adeguato alle esigenze locali ed alle
risorse disponibili, condiviso con altri
soggetti significativi, istituzionali e del
privato sociale, presenti sul territorio;
1.
Studentesse e studenti
2. Centri di informazione e consulenza
3. Famiglia
4. Programma formazione operatori scolastici
5. Monitoraggio delle attività realizzate
nella scuola
6. Indagine sulle aree metropolitane per
costruire mappe del disagio giovanile
7. Ricerca sullo stato d'attuazione delle
educazioni.
Art.
3
La
pluralità dei soggetti scolastici esistenti
ed operanti a livello istituzionale e
provinciale (comitati, gruppi di studio ,
osservatori) dovranno individuare e
concertare coordinate di intervento che
consentano di operare in forma sinergica con
il nucleo di supporto all'autonomia e di
sviluppare una metodologia di rete per la
programmazione integrata e unitaria dei
rispettivi interventi in ambito locale.
PROGRAMMA
STUDENTESSE E STUDENTI
Il
programma intende attivare una effica 1000
ce prevenzione del disagio e della
tossicodipendenza attraverso percorsi
formativi individualizzati e nuovi modelli
di progettazione definiti nel piano
dell'offerta formativa, che, favorendo la
consapevolezza di sé e la conoscenza del
contesto socio-ambientale, sostengano le
motivazioni alla crescita, promuovano
l'affettività e la relazionalità,
valorizzino le diversità.
Pertanto nel complessivo programma
d'istituto devono trovare organico
collegamento gli interventi di educazione
alla salute, quelli volti ad attuare
l'orientamento ed il recupero scolastico
nonché le iniziative complementari e le
attività integrative.
Essi sono tutti finalizzati alla crescita
della persona, alla valorizzazione delle
esperienze personali, a promuovere
l'appartenenza dei giovani alle istituzioni
e, soprattutto nella scuola superiore, a
sostenere la partecipazione ai processi di
cambiamento effettivo della scuola
attraverso il potenziamento del ruolo dei
comitati, delle consulte provinciali e delle
associazioni degli studenti.
La collocazione della promozione della
salute negli ambiti curriculari, integrativi
e complementari offre specifici contributi
ai processi qualitativi dello sviluppo
personale ed alla promozione del successo
formativo.
La promozione della salute infatti:
a)
fornisce valenze preventive ai processi
formativi;
b) sostiene la traduzione delle conoscenze,
delle competenze e dei crediti formativi
acquisiti in stile di vita ed in scelte
provvedute, valorizzando le valenze
curricolari in termini di progettualità,
autostima, scambio, dialogo, regolazione dei
conflitti, condivisione costruttiva delle
norme, consapevolezza, senso di
appartenenza, spirito di accoglienza;
c) può offrire strumenti di rilevazione e
lettura delle forme di sofferenza personale
che possono strutturarsi, se non
acquisiscono risposte adeguate, in abbandoni
ed in insuccessi formativi;
d) fornisce ai processi della comunicazione
complessa gli elementi di valorizzazione
della persona e la include in una relazione
di scambio efficace e partecipato;
e) utilizza i processi e gli esiti
dell'orientamento e della comunicazione
complessa come riscontro dell'efficienza
dell'azione preventiva che la caratterizza.
Destinatari:
Studentesse e studenti delle scuole di ogni
ordine e grado.
Impiego
delle risorse:
£ 7.942.759.000 destinati alle scuole di
ogni ordine e grado
CENTRI
DI INFORMAZIONE E CONSULENZA ED INIZIATIVE
DI GRUPPI DI ALMENO 20 STUDENTI
Obiettivi:
a)
Attivare i CIC in tutte le sedi principali
degli istituti secondari superiori e
valorizzare le loro funzioni di informazione
e consulenza adeguando progressivamente la
complementarità di intervento tra operatori
della scuola e operatori socio-sanitari ed
attivando le più efficaci forme di
comunicazione con il territorio.
b)
Offrire consulenze e sostenere la ricerca da
parte del personale docente e delle famiglie
su:
- fattori di rischio e fattori protettivi
nella realtà concreta della propria scuola,
del proprio ambiente e della famiglia;
- dinamiche psico-sociali, culturali e di
gruppo;
- processi comunicativi ed attitudini dei
giovani.
c)
Sostenere la capacità progettuale di gruppi
di almeno 20 studenti, anche con riferimento
alle attività complementari ed integrative
di cui al DPR n. 567/96 per rafforzare:
- la conoscenza e la considerazione di sé;
- la capacità di fruire delle
gratificazioni del quotidiano che si possono
trarre dalle relazioni interpersonali;
- l'intelligenza emotiva che consente di
finalizzare le emozioni alle competenze
sociali, alla comunicazione con gli altri
individui, a crescere nell'interazione tra
pari;
- l'affettività, nella dimensione della
corporeità, della sessualità e
dell'unitarietà mente-corpo;
- la polarizzazione dell'aggressività e
della progettualità verso impegni concreti
e positivi;
- l'autonomia, la resp 1000 onsabilità, la
coscienza dei vincoli e dei limiti; - la
capacità di distinguere il reale dal
virtuale;
- le esperienze che facilitano la
comprensione delle diversità umane;
- l'appartenenza alle istituzioni attraverso
l'appartenenza alla scuola;
- l'entusiasmo per la cultura ed il sapere
come eredità delle generazioni del passato
e come terreno per la costruzione del futuro
attraverso esperienze concrete di
cambiamento della scuola;
- la capacità di stare nella comunicazione
con l'acquisizione di strumenti culturali e
capacità tecniche che possano facilitare la
circolazione delle informazioni.
d)
Sostenere il funzionamento del gruppo di
redazione nazionale di "studenti on
line".
Destinatari:
Studentesse
e studenti della scuola secondaria
superiore:
I servizi dei CIC sono fruiti anche dalle
famiglie e dal personale scolastico della
scuola secondaria superiore e,
compatibilmente con le risorse disponibili,
anche dalle scuole dell'obbligo.
Impiego
delle risorse
£
4.964.224.000 per:
-
istituzione o potenziamento dei CIC
- iniziative autonome di almeno 20 studenti
- servizio di consulenza e collaborazione a
"Studenti on line" e materiale di
documentazione (£50.000.000)
Punti
di interconnessione all'interno di un quadro
progettuale unitario:
a)
L. n. 216/91 sui minori soggetti a rischio
di coinvolgimento in attività criminose
b) L. n. 496/94 sugli interventi in materia
di prevenzione e rimozione dei fenomeni di
dispersione scolastica
c) L. n. 285/97 sulla promozione di diritti
e di opportunità per l'infanzia e per
l'adolescenza
d) Direttiva 133 del 3 aprile 1996 e DPR 10
ottobre 1996 n.567.
PROGRAMMA
FAMIGLIA: CORSI DI FORMAZIONE
Il
programma si rivolge alla famiglia - così
come oggi si configura per effetto delle
trasformazioni socio-culturali ed in cui uno
spazio sempre più ridotto è dedicato alle
relazioni interpersonali - per migliorare i
rapporti con la scuola, le istituzioni del
territorio, le associazioni del volontariato
e del privato sociale, al fine di sostenere
il processo di autonomia e di
sensibilizzazione sociale dei bambini e
degli adolescenti e ridurne la vulnerabilità
psico-biologica.
Tale finalità esige che sia riconosciuto un
carattere di priorità agli interventi di
formazione da realizzare nelle aree ad alto
rischio formativo.
Elementi
che devono caratterizzare i progetti:
a)
finalità;
b) obiettivi e forme di intervento che si
intendono realizzare per perseguirli;
c) tematiche specifiche;
d) destinatari;
e) eventuali strutture di supporto e di
assistenza sia nella fase di progettazione
sia in quella di realizzazione;
f) materiali da produrre e modalità per la
loro diffusione;
g) modalità di monitoraggio e valutazione;
h) preventivo di spesa.
Destinatari:
Familiari
dei bambini e degli adolescenti che
frequentano le scuole di ogni ordine e
grado.
Impiego
delle risorse
£
2.482.112.000 destinate alle scuole di ogni
ordine e grado.
Le spese per ogni corso di formazione non
possono superare £ 8.000.000
FORMAZIONE
DEL PERSONALE SCOLASTICO
Il
programma sostiene l'impianto e la strategia
di tutto il piano di interventi e dovrà far
convergere la varietà e la complessità
delle risorse e delle professionalità
presenti nel sistema scuola e nel territorio
verso l'unicità del progetto educativo
centrato sulla persona dello studente.
Obiettivi:
a)
sostegno all'azione dei dirigenti scolastici
e docenti nell'organizzazione della
didattica e dei servizi scolastici,
finalizzati alla prevenzione del disagio
giovanile, delle tossicodipendenze e della
cultura delle f79 sostanze dopanti;
b) formazione dei docenti sulla centralità
delle discipline:
- analizzate in termini di valore formativo
scandito in competenze e crediti formativi;
- rielaborate in termini di essenzialità;
- assunte come contributo prioritario, di
competenza specifica della scuola, al
processo di formazione della persona;
c) offerta di strumenti atti a rilevare i
fattori di rischio e valorizzare i fattori
protettivi esistenti nella realtà concreta
della scuola;
d) assunzione e valorizzazione delle
strategie di comunicazione del gruppo
classe;
e) sviluppo di competenze utili a costruire
una rete di collaborazione e scambio tra
docenti, famiglie, enti locali ed altre
istituzioni, in un'area territoriale a
rischio.
Destinatari:
Dirigenti
scolastici e/o docenti e personale ATA delle
scuole di ogni ordine e grado
Impiego
delle risorse:
£
1.985.690.000 destinate al personale
scolastico delle scuole di ogni ordine e
grado.
Il costo per ogni corso di formazione in
servizio è di £ 8.000.000. Esso è
determinato sulla base degli standard
stabiliti a livello nazionale.
MONITORAGGIO
L'esigenza
di attivare, a livello nazionale, iniziative
di monitoraggio sui progetti e sulle attività
indicate comporta la necessità di fornire
strumenti alle scuole ed agli uffici
scolastici per monitorare le attività
realizzate ed analizzare i percorsi
formativi degli studenti in modo da disporre
di elementi di conoscenza sull'efficacia,
sull'efficienza e sul grado di integrazione
reciproca dei programmi realizzati.
Nell'ambito di tale rilevazione rientrano:
a)
attività di educazione alla salute e
prevenzione delle tossicodipendenze;
b) attività di orientamento;
c) corsi di formazione e aggiornamento;
d) iniziative complementari ed attività
integrative;
e) attività di contrasto dell'abbandono
scolastico.
INDAGINE
SULLE AREE METROPOLITANE
D'intesa
con il Dipartimento per gli Affari Sociali e
secondo criteri definiti a livello nazionale
e concordati con la Conferenza-Stato-Regioni
e con la collaborazione degli IRRSAE, degli
Uffici scolastici provinciali, degli Enti
locali e con le Province interessate sarà
realizzata un'indagine per costruire mappe
del disagio giovanile nelle aree
metropolitane allo scopo di consentire una
migliore finalizzazione delle risorse
disponibili ed attuare interventi
perequativi.
RICERCA
Ricerca
sullo stato di attuazione delle
"educazioni" (salute, ambiente,
stradale, alimentare, legalità...) previste
da norme legislative e regolamentari, allo
scopo di pervenire ad un riassetto delle
medesime nel quadro dei principi
costituzionali e di realizzare un valido
modello pedagogico per prevenire e
contrastare i fenomeni di devianza e
coinvolgimento dei giovani nella criminalità
organizzata.
Note
conclusive
Si
richiamano rispettivamente le disposizioni
esplicitate nell' art. 3 (escluso i
riferimenti di cui ai commi 1 e 6),
nell'art. 4 (escluso i riferimenti di cui al
comma 1) e nell'art. 8 (esclusi i
riferimenti di cui ai commi 1 e 4) della
direttiva 600/96 riguardo agli adempimenti
dei Provveditori agli studi, agli
adempimenti delle scuole ed alle istruzioni
amministrativo-contabili.
In particolare i Provveditori agli studi,
entro tre mesi dalla disponibilità delle
risorse assegnate, trasmetteranno a questo
Ministero-Ispettorato Educazione Fisica e
Sportiva - Coordinamento e gestione delle
attività per gli studenti - l'elenco delle
scuole di ogni ordine e grado e i rispettivi
finanziamenti accordati, nonché i criteri
di valutazione che hanno informato le scelte
del Comitato Tecnico Provinciale. |