30
giugno 1998, n. 293
Piano di lavoro
Decreto
n. 293
Roma,
30 giugno 1998
IL MINISTRO DELLA
PUBBLICA ISTRUZIONE
VISTA la
Direttiva n°318 del 5/10/1995 che ha promosso il
Il Programma di Sviluppo delle Tecnologie
Didattiche (PSTD),
VISTA la
Direttiva n°147 del 17/4/1997 con la quale
vengono definiti gli ulteriori sviluppi del
Programma anzidetto;
VISTO
il D.M. n°116 del 9/3/1998 con cui l’ispettore
tecnico Mario Fierli è stato nominato
Coordinatore degli Uffici Centrali per il piano
delle tecnologie,
VISTO
il D.M. n° 466 del 6/8/1997 con cui è stata
definita la struttura organizzativa del Programma,
VISTA
la circolare n° 282 del 24/4/1997 che ha definito
il piano quadriennale di attuazione del Programma,
stabilendone obiettivi, struttura, standard
tecnologici, procedure e finanziamenti e che ha
dato attuazione al primo anno di applicazione,
VISTA la
circolare n°3153 del 7/7/1997 con la quale sono
state date specifiche indicazioni per
l’aggiornamento nell’ambito del Programma,
CONSIDERATA
la necessità di ridefinire la struttura
organizzativa del Programma alla luce del Decreto
n. 116 del 9/3/1998
TUTTO CIO’
VISTO E CONSIDERATO si
emana il seguente
DECRETO
Art. 1
Il coordinatore
del piano delle tecnologie, nominato con il citato
D.M. 9/3/1998, ha il compito di
- proporre le
iniziative di interesse generale per il Programma
e coordinarne l’attuazione
- promuovere le
opportune forme di coordinamento delle iniziative
condivise dalle diverse Direzioni generali e
uffici centrali e il confronto fra quelle autonome
degli stessi,
- tenere i
contatti con gli uffici periferici.
Art. 2
E’ istituito
un Comitato Tecnico con il compito di esprimere
pareri e formulare proposte sulle iniziative del
Programma, articolato come segue:
Prof Mario
FIERLI Ispettore tecnico Coordinatore
Prof. Roberto
MARAGLIANO Terza Università di Roma
Dott. Giovanni
PEDRINI Provveditore di Firenze
Prof. Lucia
CIARRAPICO Ispettore tecnico
Prof Flavio
QUARANTOTTO Ispettore tecnico
Prof Sesto
VIGIANI Ispettore tecnico
Prof. Benedetto
DI RIENZO Preside dell’ITC "Tosi" di
Busto Arsizio
Prof. Giancarlo
MARCHEGGIANO Direzione Generale Istruzione Tecnica
Art. 3
Il supporto
amministrativo e organizzativo al Coordinatore e
al Comitato Tecnico sarà assicurato dalla
Direzione Generale per l’Istruzione Tecnica
all’interno della quale sarà costituito un
gruppo di lavoro incaricato di collaborare con il
Coordinatore. Il Coordinatore concerterà con il
Direttore Generale le azioni necessarie.
Art. 4
I singoli Uffici
centrali coinvolti nell’attuazione del
Programma, sia con proprie iniziative sia con
iniziative condivise, allo scopo di favorire il
coordinamento nomineranno referenti tecnici e
amministrativi. Tali referenti e il gruppo di
lavoro di cui all’art. 3 costituiscono il Nucleo
Operativo del Programma.
Art. 5
A livello
periferico opereranno:
- i Provveditori
agli Studi e i loro referenti per le Tecnologie; i
provveditori possono costituire nuclei di
riferimento,
- gli ispettori
tecnici che operano presso le Sovrintendenze,
mediante i gruppi di lavoro appositamente
costituiti; gli ispettori possono fornire
consulenza ai Provveditori e partecipano alle
attività di monitoraggio promosse dal Ministero.
L’allegato
Piano di Lavoro indica le linee lungo le quali si
muoverà l’azione dei diversi soggetti sopra
elencati.
IL MINISTRO
PROGRAMMA
DI SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE DIDATTICHE
PIANO DI LAVORO
Premessa
Gli obiettivi
fondamentali del Programma sono stati fissati nel
documento di base "Programma di sviluppo
delle Tecnologie Didattiche nel periodo
1997/2000" allegato alla circolare n. 282 del
24/4/1997:
- l’Educazione degli studenti
alla multimedialità e alla comunicazione
- il miglioramento
dell’efficacia dell’insegnamento e
dell’apprendimento delle discipline
- il miglioramento della
professionalità dei docenti.
Tali obiettivi
vengono confermati e rimangono alla base del
Programma.
Analogamente si
confermano le indicazioni fondamentali per quanto
riguarda le scelte tecnologiche per le quali si
ribadisce che il Ministero si è limitato, con il
documento "standard
tecnologici:.........." allegati alla
circolare 282, del 24/4/1997 a dare indicazioni di
massima e prevalentemente metodologiche, mentre la
responsabilità della scelta è delle singole
scuole, che debbono anche tener conto
dell’evoluzione delle tecnologie.
Anche le
indicazioni per aggiornamento formulate con la
circolare 425 del 7/71997 rimangono valide nella
sostanza salvo la necessità di collocarle, per
quanto riguarda gli aspetti organizzativi, nel
quadro della normativa generale in materia e nel
nuovo contesto che sarà creato dal Regolamento
per l’Autonomia delle scuole.
Il presente
piano di lavoro, quindi, ha lo scopo di
approfondire e precisare le linee di azione già
intraprese, anche a seguito di quanto emerso nel
primo anno di lavoro, e di definirne alcune nuove.
Linee di azione
1 - Diffusione
delle tecnologie nelle scuole
a) Distribuzione
delle risorse finanziarie
La distribuzione
di risorse finanziarie rispetta quanto previsto
nel documento di base allegato alla circolare 282
del 24 Aprile 1997. Nel 1997 la copertura delle
spese è stata garantita dal capitolo 1292. Nel
1998, oltre che dal medesimo capitolo, altre
risorse sono confluite dal capitolo previsto dalla
legge 440 e da finanziamenti del CIPE.
La distribuzione
di risorse interessa l’intero territorio
nazionale inclusa, considerato il carattere
unitario del programma, la Sicilia per la quale in
particolare si farà ricorso, per il 1998 e il
1999, ai citati finanziamenti CIPE. La copertura
del territorio avviene secondo criteri di
proporzionalità al numero di scuole dei diversi
ordini esistenti nelle diverse provincie.
La struttura e
le procedure che sono state adottate per la
distribuzione delle risorse finanziarie, e che
sono inspirate al criterio di una risposta ai
bisogni delle scuole, graduale e commisurata alla
capacità progettuale delle stesse, si sono
rivelate sostanzialmente valide e continueranno ad
essere utilizzate anche negli anni successivi,
salvo i necessari adattamenti e miglioramenti in
itinere.
I Progetti
generali ( progetti I) tendono a coinvolgere
la totalità delle scuole secondo due modalità e
con due finalità diverse. Il progetto I (a) Unità
operative per i docenti, crea le condizioni di
base per il coinvolgimento dei docenti mediante la
creazione di una struttura
tecnologico-organizzativa ad essi dedicata e una
prima azione di aggiornamento. Si dovrà operare,
a livello centrale e periferico, affinchè tali
unità siano effettivamente costituite e diventino
una struttura permanente nell’ambito della
scuola per un supporto costante al lavoro dei
docenti. Per il progetto I (b) Multimedialità
in classe si ribadisce l’importanza del
fatto che le scuole debbano formulare un loro
progetto nell’ambito del quale esercitano la
loro facoltà di scegliere le soluzioni tecniche,
organizzative, curricolari e didattiche, sia pure
entro i limiti degli obiettivi generali del
programma.
Continuerà lo
sviluppo dei Progetti speciali (II)
finalizzati a promuovere nelle scuole applicazioni
in ambito specifico. Il primo di tali progetti,
finalizzato all’insegnamento della lingua nella
scuola elementare, è iniziato fin dal primo anno
e proseguirà per i due anni successivi.
Un secondo
progetto, sempre finalizzato all’insegnamento
della lingua straniera, sarà attivato a partire
dal 1998 nella secondaria, a partire dalla scuola
media, in concomitanza e in accordo con il
progetto per l’introduzione extracurricolare di
una seconda lingua comunitaria.
Sempre nel 1998
si creeranno le condizioni per l’inizio di un
terzo progetto rivolto all’area delle scienze
sperimentali.
b) Aggiornamento
dei docenti
Una prima
opportunità di aggiornamento, essenzialmente
destinata alla familiarizzazione con le tecnologie
e alla riflessione sugli aspetti
didattico-metodologici, è parte integrante del
progetto I(a). Le risorse finanziarie e le
decisioni relative a questa attività sono, come
spiegato nella circolare 3153 del 7/7/1997,
,demandate alle singole scuole. Nonostante che non
vi sia un programma ufficiale per questo tipo di
formazione, la circolare citata offre anche uno
standard di riferimento che definisce obiettivi e
una possibile organizzazione modulare.
Le singole
scuole hanno la responsabilità per
l’organizzazione dell’aggiornamento, ma si
auspicano forme di collaborazione e di
aggregazione. Alle scuole possono essere offerti
nel territorio supporti, servizi e opportunità
formative A questo scopo è importante l’azione
di raccordo e di organizzazione che possono
svolgere i provveditorati, l’azione di supporto
che possono svolgere gli IRRSAE, ma anche le
diverse agenzie, specialmente quelle pubbliche di
ricerca.
Si studieranno
le iniziative più opportune per favorire la
nascita di centri di risorse multimediali, sia
utilizzando le potenzialità interne al sistema
scolastico, sia sollecitando in questo senso tutti
i soggetti di cui al punto 4. Una prima
applicazione di questa linea è prevista per il
sostegno ai citati progetti speciali per la lingua
straniera.
c) Monitoraggio
L’azione di
monitoraggio già iniziata a livello nazionale,
proseguirà con due raccolte annuali di dati,
all’inizio e alla fine dell’anno scolastico. I
provveditori e le Direzioni possono, con loro
iniziative, approfondire il monitoraggio di punti
specifici, ma occorre evitare la sistematica
duplicazione della raccolta degli stessi dati da
parte di diversi uffici.
Specifici
approfondimenti, che richiedono l’analisi
diretta in loco, saranno condotti dal corpo
ispettivo nell’ambito di iniziative e con
modalità concordate a livello nazionale.
2 - Produzione
di materiali e servizi in rete per le scuole
Verrà
ulteriormente promossa la oramai necessaria
utilizzazione delle reti telematiche, come normale
strumento di sistema, per la cooperazione, la
diffusione di informazioni, la distribuzione di
risorse, l’organizzazione di servizi. E’
essenziale, anche in relazione ai nuovi compiti
che le istituzioni scolastiche assumono con
l’autonomia, che i docenti e le scuole ricevano
una sistematica offerta di servizi e di prodotti
per la didattica e per l’alimentazione dei
processi di innovazione.
Questo tipo di
utilizzazione, proprio perché tende a diventare
universale, non può essere esclusivo compito del
Programma di Sviluppo, ma deve rientrare nei
progetti dei singoli uffici. Il coordinamento del
Programma, d’altra parte, promuoverà sia le
azioni intese a creare le migliori condizioni
strutturali, sia la creazione di alcuni servizi e
progetti che richiedono una impostazione generale
e unitaria.
Lo sviluppo di
questa linea di azione richiede, come condizione
preliminare, la creazione e la migliore
organizzazione logica possibile di siti Internet
per la scuola, e quindi la promozione e lo stimolo
per la creazione di banche di materiali e di
servizi da ospitare in essi.
a) Siti
Internet
Occorre
anzitutto richiamare l’importanza del sito
istituzionale del Ministero della Pubblica
Istruzione per l’accesso al quale si rimanda
alle istruzioni specificamente fornite dal
coordinamento per la comunicazione nel cui ambito
ricade l’uso del sito. Tale sito fornisce alle
scuole, oltre che ai singoli operatori e ai
cittadini, tutte le informazioni e i servizi a
carattere istituzionale, ma funzionerà anche come
punto di riferimento per la pubblicizzazione di
iniziative e progetti di innovazione e per le
azioni di collegamento e di orientamento in esse
attivate.
La Biblioteca di
Documentazione Pedagogica è da tempo impegnata
nella creazione e pubblicazione di molte banche di
dati e informazioni per l’educazione, anche
mediante la partecipazione ufficiale a progetti
europei. I servizi della BDP, anche in coerenza
con tali progetti, evolveranno verso l’uso di
mezzi e la creazione di contenuti multimediali.
Fra questi acquistano particolare importanza le
risorse e i servizi per la didattica. In questa
prospettiva il sito della BDP è un punto di
riferimento prioritario per la pubblicazione dei
servizi di questo tipo, ove promossi direttamente
dal Ministero.
Forme opportune
di coordinamento saranno istituite con il sito del
Centro Europeo dell’Educazione che, oltre a
fornire le informazioni e servizi in rete connessi
alle sue attività di ricerca nazionale e
internazionale, sarà in particolare il punto di
riferimento per i servizi relativi alla Qualità
della formazione e con i siti e i servizi in rete
creati dagli IRRSAE, importanti soprattutto in
relazione al compito di supporto all’autonomia
delle scuole che tali enti dovranno assumere.
Proseguiranno e
potranno essere estese le collaborazioni con gli
Enti e le imprese che, nell’ambito degli
accordi-quadro con il Ministero, istituiscono
specifici siti e servizi Internet per le Scuole.
Essi sono un naturale punto di riferimento per le
iniziative comuni e concordate, ma il Ministero
potrà anche fornire suggerimenti affinché le
autonome iniziative di tali soggetti corrispondano
il più possibile ai bisogni della scuola.
Occorre infine
menzionare il grande numero di siti, che hanno
come autori, a volte in collaborazione con enti
locali o altri soggetti, provveditorati e scuole.
Fermo rimanendo quanto detto più oltre a
proposito delle iniziative locali, si segnala la
necessità che tali iniziative saranno catalogate
e rese visibili a livello nazionale nel sito del
Ministero e in quello della BDP.
b) Creazione
di banche di materiali e servizi
La creazione di
materiali e servizi in rete per la scuola deve
diventare una componente essenziale di una grande
varietà di iniziative e progetti del Ministero e
dei diversi soggetti ad esso collegati.
E’ però anche
necessario promuovere anche alcune iniziative
unitarie, nell’ambito del coordinamento per le
tecnologie, allo scopo di garantire organicità e
volume adeguato alle realizzazioni. Fra le altre
se ne prevedono in particolare alcune:
- la raccolta e
la catalogazione e distribuzione del software
didattico prodotto dal Ministero, dalle agenzie ad
esso collegate, dalle scuole;
- la promozione
di progetti rivolti a raccogliere e rielaborare in
modo sistematico e ordinato le migliori esperienze
di uso delle tecnologie nelle scuole, e
finalizzati alla creazione di banche di materiali
di supporto alla didattica, come, ad esempio,
lezioni, moduli o unità didattiche, descrizioni
di soluzioni curricolari e tecnico-organizzative,
suggerimenti per progetti degli studenti;
- creazione di
banche di risorse multimediali: immagini, suoni,
sequenze video;
- creazione di
strumenti di guida alla ricerca di risorse, come
cataloghi, guide tematiche a Internet.
3 - Progetti
pilota e valorizzazione di iniziative locali
autonome
I progetti
pilota hanno essenzialmente la funzione di
sperimentare soluzioni tecniche e metodologiche
avanzate. Si proseguiranno i diversi progetti
pilota che sono stati promossi a livello
nazionale, talvolta in collaborazione con soggetti
esterni, sia da parte di singole direzioni sia in
modo interdirezionale ed altri ne potranno essere
iniziati.
Vi sono numerose
esperienze che nascono autonomamente a livello
locale e per le quali, quando richiesto, può
essere opportuno l’intervento del Ministero in
varie forme: dal semplice riconoscimento a un vero
e proprio sostegno sotto forma di collaborazione
progettuale e, ove necessario, finanziamento.
L’azione, che deve assumere un carattere di
maggiore sistematicità, sarà condotta tanto
dalle singole Direzioni quanto, soprattutto nei
casi in cui siano implicati molti ordini di
scuola, in forma coordinata.
Nelle promozione
e nel sostegno di progetti, nazionali e locali, si
debbono richiedere e comunque privilegiare alcune
caratteristiche di qualità come
- originalità
ed esemplarità della iniziativa e quindi capacità
di creare un modello,
- capacità di
fornire prodotti e risultati utilizzabili da
tutti,
- creazione e
diffusione di una documentazione capace di
descrivere sia i prodotti e i risultati, sia i
processi attuati per ottenerli,
- capacità di
aggregare più istituti scolastici e di collegarsi
con realtà del territorio, per quanto riguarda le
iniziative locali.
4 - Rapporti e
intese con agenzie, imprese, enti locali
E’ necessario
che le scuole vengano coinvolte in una ampia rete
di relazioni con il mondo extrascolastico, non
solo perché un programma così complesso richiede
il sostegno di una grande varietà di soggetti, ma
anche perché la comprensione piena del
significato delle tecnologie e delle loro
applicazioni rimanda al contesto sociale.
Le azioni di
coinvolgimento dei diversi soggetti, già iniziata
dal Ministero, proseguirà e si intensificherà in
varie direzioni.
Il collegamento
con il mondo della ricerca, che si è creato
soprattutto nei progetti pilota, ma anche in varie
situazioni locali dove ha portato a utili forme di
collaborazione per l’aggiornamento, proseguirà,
anche più organicamente, nella stessa direzione e
nell’ambito della creazione di servizi per le
scuole.
Il rapporto con
le imprese e con altre agenzie private è regolato
da convenzioni e protocolli di intesa, che
prevedono varie forme di impegno delle imprese
stesse, come l’adozione di politiche commerciali
di particolare favore per le scuole, servizi per
la formazione, sperimentazioni tecnologiche. Tale
linea sarà proseguita, anche in sintonia con le
iniziative di promozione del partenariato
pubblico-privato esistenti nell’ambito
dell’Unione Europea.
Saranno
proseguite e intensificate iniziative di confronto
con gli enti locali, sia per le competenze
specifiche che essi hanno nei confronti di alcuni
problemi della scuola, sia perché, nell’ambito
delle loro attività culturali e dei servizi
informatici, essi possono offrire alle scuole
importanti forme di sostegno.
5 - Attività
internazionali
Diversi
organismi internazionali danno grande rilievo al
tema delle Tecnologie dell’Informazione e della
Comunicazione nella scuola e promuovono molte
iniziative alle quali il nostro paese già
partecipa attivamente, Tale partecipazione
continuerà e si dovranno intensificare anche le
iniziative di informazione e stimolo verso le
diverse componenti interne ed esterne al sistema
scolastico al fine di promuovere la più ampia
partecipazione a tali iniziative.
Per quanto
riguarda le iniziative dell’Unione Europea,
oltre a promuovere e stimolare la partecipazione
ai diversi programmi comunitari che prevedono uno
spazio specifico per la multimedialità, continuerà
e si svilupperà la partecipazione attiva alla
rete Euroschoolnet, che è nata nell’ambito di
una intesa di tutti i ministeri dell’educazione,
e all’iniziativa periodica Netd@ays, che ha una
importante funzione di promozione del collegamento
in rete delle scuole.
Il coordinatore
del Programma di sviluppo, d’intesa con la
Direzione Generale per gli Scambi Culturali, nella
cui competenza ricadono le iniziative
internazionali, assicurerà il necessario
collegamento di queste con il Programma nazionale.
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