Autonomia

 Normativa

Circolare Ministeriale

Direttiva Ministeriale Lettera Circolare

19 maggio 1998, n. 239   

19 maggio 1998, n. 238 19 maggio 1998

  Prot. n. 27815/BL           

                            Circolare Ministeriale 19 maggio 1998, n. 239

Trasmissione della Direttiva n. 238 del 19 maggio 1998 attuativa della L.440 del 18 dicembre 1997 e della Lettera circolare applicativa del Punto 1, lettere a) e b) della predetta Direttiva.

Si trasmette la Direttiva n.238 del 19 maggio 1998 adottata in attuazione della L.18 dicembre 1997, n.440, concernente l’istituzione del fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi.

Si trasmette altresì la Lettera circolare prot. n. 27814 del 19 maggio 1998, attuativa
del Punto 1, interventi prioritari, lettere a) e b), della predetta Direttiva, recante le
istruzioni e il piano di riparto delle risorse destinate alla realizzazione della
sperimentazione dell’autonomia nelle istituzioni scolastiche, delle iniziative di
formazione e aggiornamento mirate alla diffusione della cultura dell’autonomia, delle iniziative complementari integrative destinate agli studenti delle scuole superiori, e dell’introduzione della seconda lingua comunitaria della scuola media.

Si fa presenta che la predetta Direttiva viene inviata in data odierna alla Corte dei
conti per la prescritta registrazione e si fa riserva di comunicare in seguito i dati
relativi dell’avvenuta registrazione.

Stante l’esigenza di consentire alle scuole l’avvio delle sperimentazioni
dell’autonomia sin dal prossimo anno scolastico, si prega di trasmettere alle
istituzioni scolastiche dipendenti l’allegata Lettera circolare prot.n. 27814 del 19
maggio 1998, completa di tutti gli allegati, che detta istruzioni al riguardo.

                                                                                    D’ORDINE DEL MINISTRO
                                                                                      IL CAPO DI GABINETTO



                                                                                
Direttiva 19 maggio 1998, n. 238



VISTA la legge 18 dicembre 1997, n.440, concernente la "Istituzione del Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi"; 

VISTO il D.M. 27 novembre 1997, n.765, diretto a promuovere, attraverso un
programma sperimentale a carattere nazionale, la diffusione della cultura e della
pratica dell’autonomia scolastica;

TENUTO conto che l’articolo 4 della citata legge n.440/1997 fissa la dotazione del fondo in lire 100 miliardi per l’anno 1997 ed in lire 400 miliardi per l’anno 1998;

CONSIDERATO che le disponibilità finanziarie non utilizzate nel corso dell’anno di riferimento possono essere utilizzate nell’esercizio successivo per il disposto
dell’articolo 1, comma 2, ultimo periodo, della medesima legge 440/97;

PRESO atto che i tempi di approvazione della legge non hanno consentito di
utilizzare per l’anno 1997 alcuna somma, per cui sono disponibili, per l’anno 1998, lire 500 miliardi da destinare agli interventi indicati dalla legge;

CONSIDERATO che l’articolo 2 della legge n.440/1997 prevede l’emanazione di
una o più direttive per la definizione: a) degli interventi prioritari; b) dei criteri generali per la ripartizione delle somme destinate agli interventi e le modalità della relativa gestione; c) delle indicazioni circa il monitoraggio, il supporto, l’assistenza e la valutazione degli interventi;

RITENUTO opportuno procedere alla ripartizione del fondo con riferimento alla
realizzazione di progetti finalizzati ad obiettivi funzionali al processo di rinnovamento della scuola che coinvolgono istituzioni scolastiche dei diversi ordini e gradi;

VISTO il parere espresso dalla VII Commissione Permanente del Senato della
Repubblica, in data 14 maggio 1998;

VISTO il parere formulato dalla VII Commissione Permanente della Camera dei
Deputati, in data 14 maggio 1998;

RITENUTO di recepire le condizioni e le osservazioni formulate dalle predette
Commissioni Parlamentari sullo schema di direttiva sottoposta al parere delle
medesime;

                                                       E M A N A



la seguente direttiva per l’utilizzazione, per l’anno 1998, delle disponibilità finanziarie del "Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi".

1. Interventi prioritari

Sono individuati come prioritari i seguenti interventi:

a) Piena realizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche; innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo scolastico; introduzione della seconda lingua comunitaria nelle scuole medie;

b) Iniziative di formazione ed aggiornamento riferite a tutte le componenti della
scuola, legate anche al processo di diffusione della cultura dell’autonomia, nonché all’introduzione delle nuove tecnologie didattiche;

c) Sviluppo della formazione continua e ricorrente - educazione degli adulti, anche con interventi integrati;

d) Iniziative post-secondarie e copertura della quota nazionale di iniziative
cofinanziate con i fondi strutturali dell’Unione Europea;

e) Interventi perequativi diretti anche ad integrare gli organici provinciali del
personale;

f) Interventi per la valutazione dell’efficienza e dell’efficacia del sistema scolastico.

2. Specificazione degli interventi 

Sono riferite alla "piena realizzazione dell’autonomia delle istituzioni
scolastiche" tutte le iniziative che le stesse attueranno per la realizzazione di
interventi formativi anche aggiuntivi, da destinare altresì agli alunni
handicappati, che promuovono il miglioramento dell’offerta formativa da parte
delle istituzioni scolastiche medesime, sia singolarmente sia in forma
associata, coerente con le esigenze di sviluppo delle comunità locali.
L’attivazione delle iniziative in questione dovrà costituire oggetto di appositi
progetti da parte delle singole scuole. Il miglioramento dell’offerta formativa
dovrà, prioritariamente, garantire l’introduzione graduale dell‘insegnamento di
una seconda lingua comunitaria in tutte le classi della scuola media in forma
non curricolare. Le iniziative già poste in essere dalle istituzioni scolastiche,
anche a carattere sperimentale, quali l’orientamento scolastico, professionale
ed universitario, l’apertura pomeridiana delle scuole, restano confermate come
attività da ricomprendere nelle finalità dell’autonomia. 
Le iniziative di formazione e di aggiornamento riguarderanno tutto il personale
scolastico e saranno, altresì, legate prioritariamente al processo di diffusione
della cultura dell’autonomia. Esse dovranno sviluppare, tra l’altro, le capacità
progettuali del personale docente e dei dirigenti scolastici. Viene ipotizzata
anche l’attivazione di centri di documentazione che potranno operare, tramite
sito informatico, presso istituti in possesso delle necessarie professionalità. 
Lo sviluppo della formazione continua e ricorrente, l’educazione degli adulti,
sarà realizzata soprattutto attraverso progetti concertati con le Regioni e gli Enti
locali. I progetti potranno essere realizzati anche attraverso l’insegnamento
aperto ed a distanza e con l’utilizzo di sistemi multimediali. 
Le iniziative post-secondarie, rivolte ad allievi diplomati degli istituti secondari
superiori, saranno finalizzate a far conseguire un più elevato livello di
conoscenze e di competenze professionali, da spendere anche in ampi
contesti produttivi e nell’ambito dell’Unione Europea. 
Gli interventi perequativi sono diretti a sviluppare l’area di
professionalizzazione del biennio post-qualifica negli istituti professionali, ed a
completare nelle classi 3°, 4° e 5° della scuola elementare l’introduzione
dell’insegnamento della lingua straniera. Gli interventi attengono principalmente
alla integrazione degli organici di personale. 
La valutazione dell’efficienza e dell’efficacia del sistema scolastico sarà
realizzata attraverso il Centro Europeo dell’Educazione (C.E.D.E.) 

3. Progetti connessi all’autonomia.

I progetti riferiti all’attivazione dell’autonomia, predisposti dalle istituzioni scolastiche, dovranno indicare le iniziative da porre in essere, la quantificazione degli oneri finanziari necessari per la compiuta realizzazione degli stessi, ivi compresa la eventuale remunerazione per l’attività progettuale.

I progetti saranno inviati al competente Provveditorato agli Studi per il relativo
finanziamento.

4. Criteri generali per la ripartizione delle somme destinate agli interventi.

I criteri di ripartizione della dotazione finanziaria del fondo vengono individuati in modo differenziato con riferimento alla natura degli interventi, alla necessità di
mantenere e sviluppare iniziative già poste in essere con precedenti progetti
promossi a livello nazionale, nonché, limitatamente alle somme da gestire
direttamente dalle istituzioni scolastiche, alla dimensione delle stesse ed alla
complessità dei progetti.

Conseguentemente viene stabilita la seguente ripartizione della intera somma
disponibile per l’anno 1998, come sopra quantificata in lire 500 miliardi, per i singoli interventi elencati al punto 1):

a) lire 218 miliardi per la piena realizzazione dell’autonomia scolastica,
per l’innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo
scolastico e per l’introduzione dell’insegnamento della seconda lingua
comunitaria nelle scuole medie (sub lettera a));

b) lire 98 miliardi per iniziative di formazione ed aggiornamento riferite a
tutto il personale scolastico, legate al processo di diffusione della cultura
dell’autonomia ed all’introduzione delle nuove tecnologie didattiche (sub
lettera b));

c) lire 23 miliardi per lo sviluppo della formazione continua e ricorrente -
educazione degli adulti, anche con interventi integrati (sub lettera c));

d) lire 40 miliardi per le iniziative post-secondarie e copertura della quota
nazionale di iniziative cofinanziate con i fondi strutturali dell’Unione
Europea (sub lettera d));

e) lire 100 miliardi per gli interventi perequativi anche mediante
integrazione degli organici provinciali (sub lettera e));

f) lire 21 miliardi per la valutazione del sistema scolastico e per il
monitoraggio, supporto e valutazione degli interventi della legge
n.440/1997 ( sub lettera f)). 

I finanziamenti destinati ai progetti connessi con l’autonomia scolastica formeranno oggetto di specifico capitolo di bilancio da istituire nei competenti centri di responsabilità dello stato di previsione del Ministero della Pubblica Istruzione.

Le occorrenti variazioni di bilancio, a favore dei competenti centri di responsabilità presenti nello stato di previsione del Ministero della Pubblica Istruzione, saranno disposte con decreto del Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione.

5. Modalità della gestione delle somme.

La gestione delle somme indicate al punto 4) è rimessa all’Amministrazione centrale ed alle istituzioni scolastiche secondo le quote percentuali sottoindicate: 

l’importo di lire 218 miliardi, di cui alla lettera aa), sarà assegnato per lire 198,7
miliardi alle istituzioni scolastiche e per lire 19,3 miliardi agli Uffici
dell’Amministrazione centrale; 
l’importo di lire 98 miliardi, di cui alla lettera bb), sarà assegnato per lire 38
miliardi agli uffici dell’Amministrazione centrale e per lire 60 miliardi alle
istituzioni scolastiche, di cui lire 21,332 miliardi finalizzati all’aggiornamento
connesso all’introduzione delle nuove tecnologie; 
l’importo di lire 23 miliardi, di cui alla lettera cc), sarà assegnato per lire 20
miliardi alle istituzioni scolastiche e per lire 3 miliardi agli Uffici dell’Amministrazione centrale; 
gli importi di lire 40 miliardi e lire 100 miliardi, rispettivamente, di cui alle lettere
dd) ed ee), saranno assegnati alle istituzioni scolastiche; 
l’importo di lire 21 miliardi, di cui alla lettera ff), sarà assegnato agli Uffici
dell’Amministrazione centrale e periferica. 

Le assegnazioni dei fondi alle istituzioni scolastiche saranno disposte dai competenti Uffici scolastici provinciali, sulla base di specifica assegnazione a loro favore.

Gli importi assegnati alla gestione delle istituzioni scolastiche per l’attuazione dei progetti di cui al punto 3), dopo aver dedotto la somma di lire 33 miliardi, da
destinare all’introduzione graduale dell’insegnamento di una seconda lingua
comunitaria, e la somma di lire 40 miliardi per iniziative complementari ed integrative a favore degli studenti, saranno ripartiti: per il 30% in parti uguali alle singole scuole, per il 35% in misura proporzionale alle dimensioni e alla tipologia delle istituzioni scolastiche medesime ed il restante 35% in misura proporzionale alla complessità dei progetti da realizzare 

6. Attività di supporto e assistenza per la realizzazione degli interventi.

Al fine di fornire alle istituzioni scolastiche ogni utile contributo alla progettazione e alla realizzazione delle iniziative connesse con la realizzazione dell’autonomia,  saranno attivate idonee forme di supporto e di assistenza, mediante l’utilizzo sul territorio degli Ispettori Tecnici, dei "Nuclei di supporto tecnico-amministrativo all’autonomia", costituiti presso ciascun Provveditorato agli studi ai sensi del D.M. 27 novembre 1997, n.765, degli Istituti Regionali di Ricerca, Sperimentazione ed Aggiornamento Educativi (IRRSAE), della Biblioteca di Documentazione Pedagogica (B.D.P.) e attraverso convenzioni da stipularsi con le Università.

7. Monitoraggio e valutazione degli interventi.

All’attività di monitoraggio ed alla valutazione degli interventi realizzati in attuazione della legge n.440/1997, si provvederà anche mediante ricorso a soggetti esterni.

                                                                                        IL MINISTRO
                                                                                     f.to BERLINGUER



            
Lettera Circolare - Prot. n. 27814/BL del 19 maggio 1998


Finanziamento per la realizzazione della sperimentazione dell’ autonomia delle istituzioni scolastiche e per le iniziative di formazione e aggiornamento mirate alla diffusione della cultura dell’autonomia, in applicazione della Legge n. 440/1997. Punto 1. Interventi prioritari, lettere a) e b) della Direttiva attuativa n. 238 del 19 maggio 1998.



PREMESSA



1. obiettivi generali

La presente circolare, per i contenuti che le sono propri, offre significativi elementi di rinnovamento nel tradizionale rapporto tra Amministrazione e scuole. In coerenza con il nuovo quadro normativo dell’autonomia che va delineandosi, le scuole non vengono invitate a osservare adempimenti secondo procedure rigide, ma sono sollecitate a perseguire – attraverso progetti autonomamente attivati – alcune prioritarie finalità. Si suggerisce alle scuole, in sostanza, di porre in primo piano i temi della motivazione e dell’orientamento, di prestare una più marcata attenzione agli stili e ai tempi di apprendimento dei singoli alunni,
di rappresentarsi con cura costante il rapporto tra gli obiettivi proposti e gli esiti conseguiti, al fine di innalzare la qualità complessiva del processo formativo, anche valorizzando le eccellenze e recuperando tempestivamente le carenze.

In modo più specifico, gli elementi caratterizzanti della circolare sono:

- il superamento della necessità delle "autorizzazioni" per tutte le iniziative
sperimentali che rientrano nelle finalità indicate;

- l’attribuzione di un finanziamento standard, il cui ammontare può essere
calcolato da tutte le scuole sulla base di parametri oggettivi. Ulteriori
finanziamenti, per progetti di maggiore complessità, potranno essere erogati
sulla base delle risorse disponibili;

- la costituzione di un capitolo unico di bilancio dal quale attingere le risorse
per le diverse esigenze che ogni progetto di sperimentazione vorrà individuare;

- un monitoraggio che consenta di individuare e socializzare i percorsi, i
materiali e le soluzioni più efficaci.

Il processo di sperimentazione dell’autonomia ha già preso avvio col D.M. n.765 del 27 novembre ’97. Attraverso di esso si è inteso promuovere e sviluppare, in ambito nazionale, iniziative rivolte a meglio utilizzare gli spazi di esercizio dell’autonomia attualmente già offerti dall’ordinamento, in attesa della emanazione dei regolamenti di cui all’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59.

Il Decreto ha voluto favorire un processo sistematico di diffusione della cultura
dell’autonomia, sollecitare le istituzioni scolastiche a farsi "soggetto" protagonista, caratterizzare in forme più flessibili rispetto al passato l’organizzazione delle attività, mirare a un ampliamento dell’offerta formativa. A tal fine, il Decreto ha raccomandato interazioni e integrazioni con il contesto territoriale e i fabbisogni locali, anche attraverso l’organizzazione di reti di scuole in senso orizzontale e verticale, per realizzare progetti comuni. Inoltre, la fase sperimentale avviata dal Decreto ha avuto e ha lo scopo di offrire ulteriori elementi di valutazione per meglio definire le soluzioni regolamentari dell’autonomia scolastica.

L’istituzione, in via permanente, con la legge 18 dicembre 1997 n. 440 e con la
Direttiva attuativa n. 238 del 19 maggio 1998 di un "fondo per l’arricchimento e
l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi" - destinato fra l’altro alla realizzazione dell’autonomia scolastica - consente ora di supportare finanziariamente, già a partire dall’anno scolastico 1998/99, la realizzazione di progetti sperimentali elaborati dalle istituzioni scolastiche ed educative.



2. il quadro degli interventi della legge 440/97



La Direttiva sopra citata, ai sensi della Legge n. 440/97, ha individuato alcune priorità tra quelle segnalate dalla legge stessa. Esse vengono qui di seguito ricordate:

A) piena realizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche;
innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo scolastico;
introduzione della seconda lingua comunitaria nelle scuole medie;

B) iniziative di formazione e aggiornamento riferite a tutte le componenti della
scuola, legate anche al processo di diffusione della cultura dell’autonomia;

C) sviluppo della formazione continua e ricorrente – educazione degli adulti -,
anche con interventi integrati;

D) iniziative postsecondarie e copertura della quota nazionale di iniziative
cofinanziate con i fondi strutturali dell’Unione Europea;

E) interventi perequativi diretti anche a integrare gli organici provinciali del
personale;

F) interventi per la valutazione dell’efficienza e dell’efficacia del sistema
scolastico.





La presente circolare ha lo scopo di esplicitare le modalità di predisposizione e di
finanziamento di progetti di sperimentazione dell’autonomia (punto A).

Al tempo stesso, la circolare fornisce chiarimenti per il finanziamento di progetti
presentati dalle scuole in merito alla formazione in servizio del personale
dirigente, docente, educativo e ATA sui temi dell’autonomia (punto B).

La circolare contiene inoltre riferimenti alle attività complementari e integrative
dell’iter formativo degli studenti di cui al D.P.R. 567/96 che disciplina tra l’altro la
materia oggetto della Direttiva 133/96. Tali attività rientrano, infatti , negli interventi previsti dalla Legge 440/97 e sono da essa specificatamente finanziate in misura pari a quella dell’anno 1997/98 (40 miliardi).



Con distinte disponibilità finanziarie - indicate sia nella citata Direttiva, sia negli atti a essa conseguenti - e con criteri che verranno successivamente segnalati, potranno essere realizzate iniziative in ordine ai punti C), D), E) e F).







Parte I

PROGETTI PER LA SPERIMENTAZIONE

DELL’AUTONOMIA

1. ambiti dei progetti



A - Realizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche ed educative



A proposito della progressiva realizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche ed educative, dell’innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo degli alunni, si richiamano alcuni degli ambiti che, già individuati dal D.M. 765/97, inseriti e integrati in un progetto didattico-organizzativo, possono ben prestarsi a raggiungere gli obiettivi indicati: 

a. adattamento del calendario scolastico;

b. flessibilità dell’orario e diversa articolazione della durata della lezione, nel
rispetto del monte ore annuale complessivo previsto per ciascun curriculum e
per ciascuna delle discipline e attività comprese nei piani di studio, fermi
restando la distribuzione dell’attività didattica in non meno di cinque giorni
settimanali e il rispetto dei complessivi obblighi annuali di servizio dei docenti
previsti dai contratti collettivi;

c. articolazione flessibile del gruppo classe, delle classi o sezioni, anche nel
rispetto del principio dell’integrazione scolastica degli alunni con handicap;

d. organizzazione di iniziative di recupero e sostegno;

e. attivazione di insegnamenti integrativi facoltativi;

f. realizzazione di attività organizzate in collaborazione con altre scuole e con
soggetti esterni per l’integrazione della scuola con il territorio.

A mero titolo di possibile supporto all’autonoma progettazione delle scuole, ulteriori ambiti, opzioni e percorsi verranno segnalati, attraverso i nuclei provveditoriali, anche sulla base delle esperienze più significative via via individuate. 



Risulta in ogni caso sottolineata la necessità che la progettazione non si limiti
unicamente a soluzioni organizzative, ma privilegi invece la qualità didattica
dell’innovazione.



In merito al punto a. si ricorda come la libera progettualità delle scuole possa esplicitarsi ben al di là di una pedissequa applicazione della cosiddetta "settimana corta"; si pensi - solo per fare un esempio - al concreto problema del tempo lungo nelle scuole materne.

In merito al punto b. si ricorda che la flessibilità dell’orario e la diversa articolazione della durata delle lezioni devono comunque essere realizzate per finalità didattiche e nel rispetto dei ritmi di apprendimento degli alunni.

In merito al punto c. si ricorda come l’"integrazione scolastica degli alunni con handicap" possa sollecitare - nel quadro del complessivo discorso sulla flessibilità del gruppo classe - un opportuno studio delle forme migliori per rendere effettivi i diritti formativi degli allievi in questione.

In particolare si ricorda che il comma 3. dell’art. 40 della Legge 449/97 prevede la
possibilità di attivare "progetti volti a sperimentare modelli efficaci di integrazione nelle classi ordinarie e ad assicurare il successo formativo di alunni con particolare forme di handicap. A tale proposito si rinvia al decreto ministeriale di attuazione per quanto attiene alle tipologie dei progetti, che peraltro devono essere connessi e finanziati secondo i criteri descritti nella presente circolare.

In merito al punto d., si ricorda che per la scuola secondaria superiore restano in ogni caso confermati, su apposito e distinto capitolo, i fondi assegnati alle scuole per gli Interventi Didattici Educativi Integrativi.

In merito al punto f., si ricorda che in tale ambito possono rientrare anche le attività complementari e integrative dell’iter formativo degli studenti previste dal D.P.R. n. 567 del 10.10.1996.

Si segnala infine che, in rapporto agli obiettivi didattici dei progetti di sperimentazione dell’autonomia, possono essere previste ore in compresenza.

                                                                                                   Continua .....